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Oro fisico Tier 1? ecco cosa è cambiato con Basilea III
L'oro "di carta" e l'oro fisico si sono ufficialmente separati a giugno del 2021 in Europa e a luglio negli USA quando il “Net Stable Funding Ratio” (NSFR) è divenuto operativo come un nuovo requisito di liquidabilità previsto da Basilea III.
Da quel momento la regolamentazione internazionale distingue l'oro fisico (definito "allocated gold") da quello "di carta" (chiamato da molti "paper gold" o, nella sua definizione ufficiale, “unallocated gold” ovvero tutti gli strumenti finanziari reppresentativi di un asset sottostante in oro o collegati indirettamente con l'oro).
Facendo un passo indietro Basilea 3 è un insieme di regole stabilite dopo la grande crisi finanziaria che abbiamo vissuto dal 2008 al 2009 per consentire in modo efficace di evitare simili collassi del sistema bancario ed accertare la solidità del sistema in modo oggettivo.
Con l'entrata in vigore del “Net Stable Funding Ratio” (NSFR) la portata di maggior impatto riguarda proprio l'oro fisico che mentre prima era classificato insieme a quello "di carta" Tier 3, ovvero l'asset class ad alto rischio e ridotta liquidabilità, da luglio 2021 è passato a Tier 1, ovvero l’asset class a RISCHIO ZERO, paragonabile a denaro contante (cash equivalent).
L'impatto di Basilea III sul SAFE ASSET:
Dal 1 gennaio 2022 Basilea III è entrata in vigore anche nel Regno Unito dove, due volte al giorno, alle 10:30 e alle 15:00 GMT, la London Bullion Market Association (LBMA) stabilisce il fixing dell’oro (LBMA gold price), un prezzo considerato quotazione ufficiale incontestabile dagli operatori di tutto il mondo
Queste modifiche hanno causato e causeranno sempre di più un cambiamento di vasta portata innanzitutto sul sistema bancario che ha dovuto rivedere il proprio atteggiamento rispetto alla rischiosità degli asset Tier 3 che devono essere coperti con maggiori accantonamenti di capitale o, in alternativa, aumentare consistentemente le proprie riserve di oro fisico.
All'epoca dell'entrata in vigore dello NSFR molti opinionisti economici erano convinti che le banche non avrebbero fatto ricorso all'acquisti di oro fisico ma i fatti dimostrano che, soprattutto in questi ultimi mesi, la quantità di acquisto di oro fisico da parte delle banche (e non solo), è cresciuto in modo esponenziale.
Vi sono inoltre numerose partite di oro acquistate nei mesi di ottobre e novembre delle quali non è noto l'acquirente effettivo.
In un periodo di grave crisi geopolitica e inflazione in continua ascesa come quello attuale si fa sempre più insistente l'ipotesi di un ritorno al Gold Standard che ha già ripreso vita con il rublo russo e che, sono convinto, molto presto vedremo anche per euro, sterlina e dollaro.
L'oro conferma di essere il bene rifugio per eccellenza, come da sempre è stato, ma assumerà, a mio avviso, un ruolo centrale anche nel Rating Creditizio per le aziende e le Istituzioni.
Per questo, approfittando della bassa quotazione dell'oro, "silenziosamente" Banche e Stati ne stanno facendo incetta.
Più denaro viene stampato senza reali garanzie sottostanti più il mercato farà sì che l'oro prenderà il suo spazio naturale nei portafogli di privati e imprese.
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Matteo Maurizio
Consulente Oro Private
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